Un momento per te

Proposte per la riflessione personale

È risorto

Pubblicato mercoledì 27 marzo 2013

[Cristo rigeneratore]

La Risurrezione è il grande evento che ha sconvolto la storia. Si parla giustamente di nuova creazione, di uomini nuovi, di relazioni finalmente positive tra Dio, l’uomo e il creato. La Pasqua diventa un festa da non perdere, bisogna proprio celebrarla: con questa celebrazione noi viviamo e siamo fatti partecipi dell’evento che ha trasformato la storia e orienta l’uomo e l’universo verso l’uomo nuovo e i cieli nuovi e la terra nuova. L’orientamento verso ‘il nuovo’ è il risultato della capacità trasformante dell’evento della Risurrezione. L’uomo da solo non è capace di ‘ricrearsi’, non è capace di vera novità, di trasformazione del suo essere, di liberarsi da un peccato che lo costringe suo malgrado a desiderare e dire di volere il bene continuando di fatto a compiere il male. La nostra vita è segnata da questo incontro con il Risorto!

È urgente intervenire concretamente sulla delusione generata da promesse non mantenute, da cambiamenti sbandierati e contemporaneamente negati. È urgente intervenire dentro la storia con l’esperienza del Risorto per evitare di appaltare ai soldi, alla finanza, a qualche potente, o semplicemente a qualche finto messia l’urgente necessità di significati, motivazioni, speranze e proposte attuative. Non è facile passare nella valutazione delle cose e delle persone dalla grandezza quantitativa alla qualità, alla bellezza interiore, al senso di giustizia, alla soddisfazione di una vera grandezza resa tale dalla verità e dalla capacità di farsi carico dei problemi e delle sofferenze di questa umanità. Insomma se non vogliamo vivere come persone deluse e sconcertate di fronte a ciò che ogni giorno capita sotto i nostri occhi dobbiamo partire da questo fatto inedito della Risurrezione. Qui la svolta e qui, anche per noi, il nuovo punto di partenza.

Qui il punto di svolta della nostra esperienza religiosa e umana: possiamo cambiare noi e le cose attorno a noi non perché abbiamo deciso di farlo, ma perché la capacità trasformante del Risorto ci ha abilitato a fare cose nuove in quanto trasformati in persone nuove. Credere al bene sarebbe una pia illusione se non ci fosse stato un fatto originario e definitivo che avesse sancito la vittoria del Bene e la sconfitta del Male. Ecco perché la nostra storia non può più essere compresa e vissuta al di fuori di questo presupposto che conosce la morte non più come un dato, ma come l’elemento di uno scontro tremendo che la svela come colei che ha perso il dominio sull’uomo.

È solo per questo fatto che, dentro tutte le miserie, i problemi, le ingiustizie e le indifferenze possibili, noi continuiamo a costruire il futuro. È per questo che a questo mondo e alle persone che incontriamo non possiamo non parlare del Risorto.

Don Adriano Vincenzi