Un momento per te
Proposte per la riflessione personale
Natale: andare oltre
Pubblicato venerdì 07 dicembre 2012
Ciò che ascoltiamo ogni giorno e le condizioni nelle quali ci troviamo a vivere ci inducono a coltivare pensieri non positivi sul futuro del mondo e su noi stessi. Sembra che ci sia qualcosa di più grande di noi che ci sovrasta, impedendoci di percepire di avere tra le mani soluzioni adeguate e realizzabili in tempi brevi. In questo contesto storico e temporale così difficile arriva di nuovo il Natale e l’annuncio che Dio ha scelto di abbandonare il cielo per vivere come uomo nei limiti della terra e dell’umanità. Da questa presenza possiamo partire per interrogarci ancora una volta:
Con quale atteggiamento guardare al nuovo anno? Nel Salmo 130 troviamo una bellissima immagine. Il Salmista dice che l’uomo di fede attende il Signore «più che le sentinelle l’aurora» (v. 6), lo attende con ferma speranza, perché sa che porterà luce, misericordia, salvezza. Tale attesa nasce dall’esperienza del popolo eletto, il quale riconosce di essere educato da Dio a guardare il mondo nella sua verità e a non lasciarsi abbattere dalle tribolazioni… È vero che nell’anno che termina è cresciuto il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l’economia; una crisi le cui radici sono anzitutto culturali e antropologiche. Sembra quasi che una coltre di oscurità sia scesa sul nostro tempo e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno. In questa oscurità il cuore dell’uomo non cessa tuttavia di attendere l’aurora di cui parla il Salmista.
Questo inizio del Messaggio di Benedetto XVI per la prossima Giornata mondiale della pace mi sembra raccolga lo stato d’animo di molti di noi che esperimentano contemporaneamente desiderio di luce ed esperienza di oscurità, slanci verso il bene ed esperienze di mediocrità, tentativi di libertà e marcati condizionamenti. La nascita di Gesù è grazia, libertà, nuove possibilità per liberarci dal giogo delle dipendenze e inizio di un nuovo cammino di libertà.
Dire Natale significa poter dire: “Sono più grande delle situazioni nelle quali mi trovo a vivere”. Ecco perché l’augurio di Natale esprime la sua verità quando ci fa entrare in questa dimensione, in questa grandezza. Questa liberazione è a portata di mano, basta non rifiutarla, non nasconderci dietro il pensiero che sia impossibile; basta che la nostra storia si lasci toccare dalla storia di Dio con l’uomo. Ecco davanti a noi quel Cielo che ci permette di camminare sulla terra speditamente non più verso il buio ma verso la Luce.
Ma perché possiamo fare questi pensieri? Non potrebbero essere espressione della nostra forza di volontà di non soccombere alle situazioni, del desiderio di essere positivi a qualsiasi costo, di un’illusione che momentaneamente riduce il senso della fatica e dello stress? Noi possiamo pensare alla nostra grandezza di persone umane, al futuro in maniera positiva, dare spazio alla fiducia e alla speranza non perché siamo illusi, non perché desideriamo evadere dalla realtà, ma perché Dio è entrato concretamente nella storia attraverso la nascita del suo Figlio. Questo impatto definitivo della storia con Dio, la sua Incarnazione, il suo Natale diventa ciò che rende veri i nostri pensieri arricchendoli di futuro, di speranza, di possibilità e di dignità. È in forza di questa verità che possiamo ancora con serenità augurarci: Buon Natale!
Don Adriano Vincenzi